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L’insediamento originario di Gessopalena risale circa all’anno Mille, come risulta da alcune citazioni contenute in antichi documenti. Il nucleo primitivo delle abitazioni sorse nella località detta Valle Sorda, ai margini del borgo che poi si insediò sulla rupe protesa verso la valle dall’Aventino, cioè in un luogo difeso dalla sua stessa ubicazione isolata e impervia. Il borgo, con ogni probabilità, era anche protetto da un castello, pure citato in documenti di antica datazione; si suppone che questo ulteriore elemento difensivo fosse situato nei pressi della Chiesa dell’Annunziata, di cui oggi restano poche tracce. Altre chiese esistevano nel borgo, dedicate a Sant’Antonio e alla Madonna del Rosario. Il nome di Gessopalena compare soltanto nel 1481, quando il paese passò nel dominio di Matteo di Capua, conte di Palena. E’ un nome che fa chiaro riferimento alle numerose cave di gesso presenti nella zona, che diedero a lungo occasioni di lavoro e di guadagno agli abitanti, almeno fino agli ultimi anni dell’Ottocento. Vari eventi catastrofici colpirono Gessopalena nel corso dei secoli: nel 1850 una frana portò al collasso di tutto il centro dell’antico borgo, provocando una divisione in due dell’abitato. Poi un terremoto nel 1933 danneggiò gravemente il paese, inducendo i residenti ad abbandonare l’insediamento primitivo per spostarsi in una zona più sicura, intorno alla Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati. Infine durante la seconda guerra mondiale altre distruzioni produssero ulteriori danni. Oggi l’antico borgo è ridotto ad una serie di ruderi, sicché appare come una piccola Pompei abruzzese. Tuttavia può essere interessante visitarlo, osservando come le abitazioni di un tempo remoto avevano nel sottosuolo anche vani e altri annessi , ad esempio nicchie, scale, camini, ricavati scavando la roccia di gesso: un modo di sopperire alle scarse disponibilità economiche provvedendosi di un ricovero famigliare offerto, per così dire, dalla stessa natura.