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All’ingresso del Vallone di A Fara San Martino, appena dopo le Gole di San Martino, è visitabile il sito archeologico “Abbazia di San Martino in Valle”. Si tratta di un edificio di culto rupestre in attesa del riconoscimento “Patrimonio dell’UNESCO” grazie ad un progetto dell’Ente Parco Nazionale Majella. Voluta dal Comune di Fara San Martino -ente proprietario del bene storico- la campagna di scavi archeologici si è tenuta dal 2005 al 2009, sotto l’alta sorveglianza della Sovrintendenza di Chieti. Sono visitabili il cancello d’ingresso presso le Gole di San Martino, il cortile con annessa foresteria, la Cappellina rupestre, il porticato monumentale suddiviso in colonne, la Chiesa di San Martino con portale del XIII, quattro cappelline in stile lombardo e l’altare dedicato a San Benedetto da Norcia. La prima menzione -relativa alla sola Chiesa- risale all’829 dopo Cristo, indicata tra i beni di Santo Stefano di Lucania insieme alla ancora esistente Chiesa di San Pietro -presso le Sorgenti del Fiume Verde. Tra l’856 e l’883 è tra le dipendenze di Montecassino, nel 1044 diventa Monastero fino a passare nel 1121 sotto la protezione della Santa Sede, nel 1172 sotto il Vescovo di Chieti diventa Badia. L’Abbazia viene soppressa nel 1451 e i beni passano allo Stato Vaticano fino al 1789. Per visitarlo il sentiero è di facile percorrenza, si trova nell’elenco degli “itinerari per Famiglie del Parco Nazionale Majella” con il n. 20 che include anche il Parco fluviale Sorgenti del Fiume Verde.
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