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Nei pressi dell’insediamento umano di Monte Pallano si sviluppa, per la lunghezza di circa 160 metri, una muraglia difensiva innalzata probabilmente tra il sesto e il terzo secolo avanti Cristo. Si tratta di mura megalitiche, cioè realizzate con grossi blocchi calcarei accatastati a secco e rinzeppati con ciottoli di minori dimensioni: tutto il materiale risulta prelevato sul posto, estratto dalla stessa montagna su cui sorgono le mura. Secondo una leggenda locale, la muraglia sarebbe stata costruita dai paladini dell’imperatore Carlo Magno, e di qui la definizione corrente di “mura paladine”, ma si tratta, appunto, di una leggenda senza fondamento storico. La cinta ha un’altezza media di quattro metri, raggiungendo in qualche punto il massimo di cinque metri e mezzo; segue l’andamento del terreno, ora più alto e ora più basso, sicché il dislivello massimo è di circa dodici metri. Nella muraglia originaria si aprivano quattro porte, ma attualmente se ne individuano soltanto due: nella parte più alta si trova la “Porta del Piano”, larga appena ottanta centimetri e coperta da un architrave a quattro conci, mentre più a valle, verso Nord, c’è la “Porta del Monte”, costruita con blocchi di pietra di minori dimensioni, ma più aderenti tra loro. Una certa differenza si può notare anche tra la parte esterna della muraglia, ben distinta nel suo profilo e nella varietà delle pietre utilizzate, e la parte interna, più simile a un riempimento di materiale incoerente.