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"Sul Corso Umberto I di Palena si affaccia il Teatro cittadino, originariamente denominato “Aventino”. Fu costruito verso la metà dell’Ottocento, come molti altri edifici del genere in varie località dell’Abruzzo: erano spazi dedicati all’arte, alla musica, alla cultura in genere, e nello stesso tempo luoghi di incontro e di socialità. A causa del terremoto del 1984 il teatro di Palena riportò gravi danni, per cui fu necessario ricostruirlo ‘ex novo’, tranne che per la facciata, che rimase quella di prima. Poco dopo la ricostruzione il teatro ebbe una nuova intitolazione, quella al regista e sceneggiatore cinematografico Ettore Margadonna, nato a Palena nel 1893 e particolarmente noto nel mondo dello spettacolo negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Il teatro può essere definito una bomboniera, considerate le sue dimensioni e dato il ridotto numero dei suoi posti a sedere, appena novantanove. Ha una forma a ferro di cavallo, con la platea, due ordini di palchetti e il loggione. Mancano le decorazioni, solite in questo genere di ambienti di spettacolo, salvo che nella parte dove si apre il palcoscenico, affiancato da ovoli circolari ciechi e nicchie con archi a tutto sesto. Questo tipo di decorazione richiama quello presente all’esterno dell’edificio. Infatti tutto intorno alla porta d’ingresso al teatro si trova una serie simmetrica di aggetti in gesso intonacati, ovoli circolari e, al centro , un’apertura quadrangolare. Nell’insieme, queste decorazioni movimentano il disegno della facciata, distinguendola nettamente dalle case di abitazione che le si affiancano ai due lati. La facciata termina con un cornicione orizzontale sorretto da tre mensole. "