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Nella parte più alta del centro abitato di Fara San Martino si trova un antico borgo costituito da fabbricati rurali posti lungo un asse stradale principale; alcuni di essi sono costruiti in aderenza tra loro, altri invece sono separati dagli altri. Attualmente la maggior parte dei fabbricati è in condizioni di degrado e in stato d’abbandono, ma non mancano alcuni edifici che risultano ancora occupati da famiglie. Le tecniche costruttive di queste case rivelano che il borgo dovette svilupparsi tra la fine dell’ Ottocento e la seconda metà del Novecento. Con ogni probabilità le famiglie che le costruirono e poi le abitarono erano di modeste condizioni economiche; infatti gli edifici sono caratterizzati da una grande semplicità della struttura e dall’utilizzo di materiali poveri, come bozze di pietra calcarea e ciottoli di fiume per le murature, blocchi di pietra sbozzata per i cantonali, filari di coppi per i cornicioni. I solai, anch’ essi abbastanza semplici, sono realizzati con grosse travi portanti di legno sulle quali è poggiato un tavolato e quindi una pavimentazione in mattoni. Le coperture, per lo più a doppia falda, sono costituite da travi in legno che reggono un tavolato o un mattonato coperto da un manto di coppi. I portali e le aperture delle finestre hanno cornici di pietra calcarea. Il Borgo di Terra Vecchia rappresenta un angolo del passato di Fara San Martino e testimonia un tipo di vita comunitaria improntato alla semplicità, alla frugalità, ma anche all’aiuto solidale tra le famiglie