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- Scheda struttura
Secondo la tradizione nel 1664 una donna pregava davanti all'immagine della Vergine, ad un tratto questa le apparve ed espresse il desiderio, in cambio della protezione agli abitanti, che venisse costruita una chiesa in suo onore. Diffusa la notizia fedeli e molti ammalati scelsero il luogo come meta di pellegrinaggio, la fama dei miracoli aumentò e con le offerte dei visitatori venne iniziata la costruzione del Santuario. L'edificio secondo un’iscrizione andata perduta venne ultimato nel 1669, e nello stesso anno aperto al culto. La vicenda della Chiesa di santa Maria del Popolo nel piccolo centro di Frisa è segnata anche dai tristi eventi della seconda guerra mondiale, che causarono il crollo della navata centrale richiedendo un ampio intervento di ricostruzione. Della struttura seicentesca oggi rimane unicamente la zona dell’altare. La facciata in mattoni è articolata in due livelli da un doppio ordine di aperture sovrapposte. Ai lati del portale sono due vani ad arco intonacati di bianco, entro cui si aprono due piccole finestre, a ricordo delle fenestrelle devotionis della chiesa originaria. In asse con il portale un vano dipinto con immagini sacre e una finestra, ai lati della quale si trovano alcune sculture su fondo celeste. L’interno è articolato in campate da pilastri rettangolari che scandiscono anche il ritmo delle nicchie laterali con volte a vela. Le pareti sono intonacate e decorate con cornici a stucco, presenti anche sul ricco altare in fondo alla navata. A sinistra della chiesa il campanile è diviso in tre livelli da cornici e con aperture ad arco. Nella parte superiore, sopra il vano delle campane, è contenuta un’altra campana. Sull'altare barocco era conservata una tela del cinquecento raffigurante la Vergine, trafugata nel 1980 e sostituita da un dipinto reinterpretato di Pietro Annigoni nel 1982, che rappresenta la Madonna con il Bambino.