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La cittadina di Taranta Peligna è posta alle pendici del massiccio della Majella, in una stretta e profonda valle scavata dal corso del fiume Aventino. Il suo territorio, in un’area prevalentemente montuosa, è ricco di grotte e anfratti prodotti dal millenario scorrere delle acque sotterranee. Infatti la base geologica della Majella è di natura calcarea e poggia su uno strato di terreno argilloso: poiché la roccia calcarea è permeabile, le acque piovane la penetrano facilmente, ma trovano resistenza nello strato sottostante impermeabile e quindi danno origine a sorgenti naturali che sgorgano dalle zone più basse del fianco della montagna. Tra queste sorgenti sono di particolare interesse quelle che si trovano ai piedi del centro abitato di Taranta Peligna. Uscendo dal paese, sulla strada che conduce a Lettopalena s’incontra sulla destra un viottolo che porta alle “Acquevive”, sorgenti così chiamate proprio per la loro caratteristica precipua di scorrere con flusso costante e perenne. Sono polle sorgive che affiorano dal suolo creando un ambiente veramente affascinante. Nel loro insieme, formano un Parco fluviale di suggestiva bellezza: dalla pendice del rilievo montuoso su cui sorge Taranta Peligna, in un paesaggio misto di rocce e vegetazione spontanea si vedono scaturire le acque che scorrendo verso la valle alimentano vari ruscelli affluenti del fiume Aventino. La zona costituisce un’attrattiva turistica di buon livello grazie al suo interesse naturalistico e al fascino del paesaggio circostante, un fascino che a suo tempo colse anche uno scrittore di gusto squisito come Gabriele d’Annunzio.